Ecco come e quando sono comparse le usanze della festa più amata dell'anno
Sono tantissime le tradizioni legate al Natale, alcune legate al sacro, altre legate all’aspetto commerciale. Tradizioni che seguiamo scrupolosamente anno dopo anno ma di cui, in realtà, sappiamo poco o niente.
Babbo Natale e Santa Lucia
Nell’antica Roma imperiale, durante di dies natalis, i giorni dedicati ai festeggiamenti, ci si augurava una buona salute e si scambiavano dei doni, simboli di una prosperità che avrebbe connotato tutto l’anno.
Solo di recente questa vecchia usanza ha assunto le sembianze di Babbo Natale. Questo personaggio deriva dalla leggenda di San Nicola e giunge fino ai nostri giorni come un omone grosso con la barba bianca capace di consegnare i regali di Natale a tutti i bambini del mondo nella notte del 25 dicembre.
A Bergamo e Verona, invece, i regali vengono consegnati da Santa lucia il 13 dicembre.
I bambini sono soliti scrivere una letterina indirizzata alla Santa in cui ammettono di essere stati buoni e ubbidienti.
Per ringraziare la Santa i bambini lasciano una carota per l’asinello di Santa Lucia e una tazza di caffè con pane e biscotti per la Santa.
Calendario dell’avvento
Molti bambini ricevono il Calendario dell’Avvento durante le feste natalizie. Si tratta di un calendario che inizia l’1 dicembre e che è dotato di 24 caselle, tante quanti i giorni che mancano a Natale. Ogni tasca nasconde un piccolo dono per i bambini come oggetti i piccoli giochi.
Albero di Natale
L’albero, simbolo di vita e di morte, era conosciuto e utilizzato già nella notte dei tempi dalla cultura indiana e in molti culti pagani del Nord Europa; ma è nel ‘400 che si diffonde maggiormente all’interno delle produzioni artistiche paleocristiane e nelle rappresentazioni del paradiso.
Nella tradizione cristiana il primo albero compare nel Medioevo. Viene collocato all’interno delle chiese e si utilizza per una rappresentazione dello scenario paradisiaco di Adamo ed Eva la notte del 24 dicembre. In un primo momento venivano utilizzati alberi da frutto.
L’abete adornato, fa la sua comparsa solo nel 1605 in Alsazia. Gli abitanti della zona addobbavano la casa con un albero decorato di fiori di carta colorata, oggetti dorati e tanta frutta.
Verso la metà del secolo XIX artigiani svizzeri e tedeschi ebbero l’idea di sostituire il tradizionale materiale ornamentale dell’albero con palline di varie dimensioni, e sempre coloratissime, molto leggere perché fatte di vetro soffiato.
Oggi l’albero, ed in particolare l’abete, viene utilizzato in tutte le case: è diventato il vero simbolo del Natale.
Panettone
Al termine di ogni pranzo di Natale nelle tavole italiane non manca mai il panettone. Ma com’è nato?
Secondo la leggenda, nacque nella Milano di Ludovico il Moro alla fine del XV secolo. Durante la vigilia di Natale, il cuoco di casa Sforza bruciò malauguratamente il dolce preparato con il banchetto. Lo sguattero, un certo Toni, decise così di scarificare il suo panetto di lievito che aveva tenuto da parte per il suo Natale. Lo lavorò a più riprese con farina, uova, zucchero, uvetta e canditi, fino a ottenere un impasto soffice e molto lievitato.
Gli Sforza lo apprezzarono a tal punto che decisero di chiamarlo, in suo onore, “pan de Toni”, da cui deriverebbe il termine “panettone”.
Che la leggenda sia vera o meno, di sicuro, l’origine del panettone affonda nell’usanza medievale di preparare pani più ricchi, come quelli serviti durante il “rito del ciocco”, quando il capofamiglia serviva grandi pani di frumento di fronte al ceppo di Natale che ardeva nel camino.
Anche durante il Natale non esagerate con gli eccessi. Continuate a seguire i suggerimenti di Bioimis per restare in forma!